martedì 25 agosto 2015

QUADRI PROSOPOGRAFICI SULLA ZUCCHINA









Marco Gavio Apicio (25 a.C.-37 d.C.) è stato un gastronomo dell'Antica Roma.
Nel III o forse IV sec. dell'era volgare fu compilata una raccolta di ricette a nome di Apicio, il De re coquinaria (L'arte culinaria), in dieci libri, forse un rimaneggiamento di un antico ricettario di Marco Gavio. Altra ipotesi è che l'autore di tale opera sia stato un certo Celio (il cui nome compare in alcuni codici dopo quello di Apicio), ma probabilmente il nome Celio appare un inserimento congetturale di epoca umanistica. Si tratta di appunti frettolosi e disordinati che costituiscono, tuttavia, la principale fonte superstite sulla cucina nell'antica Roma.
Si racconta che sia lui ad aver inventato la ricetta delle zucchine alla scapece.


Per incenso, voglio odore di soffritti, / ogni candela dev’esse un cannellone, / i nastri – sfoglie all’uovo e le corone / fatte di fiori di zucca fritti.
Aldo Fabrizi, Er mortorio, 1971

Aldo Fabrizi (Roma1º novembre 1905 – Roma2 aprile 1990) è stato un attoreregistasceneggiatoreproduttore e poeta italiano.


Ciò che simboleggia meglio la vanità di tutte le cose, fama letteraria compresa, è il fiore di zucca: dura appena lo spazio di un giorno, poi appassisce e muore.
Anacleto Verrecchia, Rapsodia viennese, 2003
Anacleto Verrecchia (Vallerotonda15 settembre 1926 – Torino4 febbraio 2012) è stato un filosofo e giornalista italiano.


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